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C’era una volta lo Zoo di Porta Venezia

C’era una volta lo Zoo di Porta Venezia

Siamo nell'800 quanto nei Giardini Pubblici di Porta Venezia iniziarono a comparire gabbie con animali esotici e voliere per uccelli tropicali, questo ebbe un incredibile successo cosicché nel 1923 venne inaugurato il nuovo zoo di Milano.

Si potevano vedere animali di ogni tipo dalle giraffe alle foche che saltavano nelle acque di una piscina di piastrelline azzurre; Seguivano poi le troppo piccole gabbie di leoni e leonesse, per arrivare alla maggiore attrazione di tutto lo zoo, l’elefante Bombay con gli occhiali e girava con la proboscide suonando un organetto, per poi chiedere una mancia ai divertiti spettatori.

Bombay, nata in India, arrivata in città da cucciola, nel 1932 e morta insieme allo zoo nel 1987. Quando morì, per venire poi imbalsamata ed esposta ancor oggi in uno dei bei diorami (dedicato alla natura del Parco Nazionale del Kaziranga dell'India nord occidentale) del Museo di Storia Naturale degli stessi Giardini Pubblici. Ciò che non venne imbalsamato venne bruciato e le polveri raccolte in una grossa urna funeraria recante la scritta: "le ceneri di Bombay"; l'urna fu posta nella gabbia dove l'elefantessa aveva vissuto per oltre 50 anni. Al suo fianco una foto e dei fiori sempre freschi.

Altra grande attrazione era il povero orso polare che aveva una enorme gabbia tutta per lui scavata in una delle "montagnette" dei Giardini. Aveva una grotta refrigerata e una larga piscina. Ma vederlo in estate era una enorme sofferenza. Alla sua morte venne anche lui imbalsamato ed esposto in uno dei diorami del Museo di Storia Naturale.
Negli anni 60 lo zoo arrivò a contenete oltre 500 animali in meno di due ettari di superficie!
Con il cambio di sensibilità verso gli animali alla metà degli anni '80 lo zoo di Milano fu accusato da molti organi di stampa per le sue esigue superfici e per le gabbie effettivamente troppo piccole e venne infine chiuso. Dopo un lungo periodo di abbandono, i Giardini di Porta Venezia dal 2002 sono stati rinominati Giardini Indro Montanelli in ricordo del giornalista e saggista che trascorreva parte delle sue giornate passeggiando nel parco. Questi era solito sostare in una delle panchine verso piazza Cavour: è qui che fu poi gambizzato dalle Brigate Rosse il 2 giugno del 1977. Proprio in quelle zone venne eretta poi anche una statua in suo nome.

Oggi restano le gabbie dei grandi felini, riadattate a spazio didattico (PaleoLab) per il museo di scienze naturali, la vasca delle otarie e qualche altra gabbia sommersa dalla vegetazione. Oltre ad essere un’importante zona verde, il parco è sede di punti interessanti come il Palazzo Dugnani, un imponente edificio del XVII secolo, il Museo di Storia Naturale, dedicato alla mineralogia e alla zoologia, o la Galleria d’Arte Moderna di Milano, uno spazio espositivo che consigliamo vivamente.

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C’era una volta lo Zoo di Porta Venezia